lunedì 3 gennaio 2011

Quanto sei bella Roma quand'è sera...reportage romano 28-29 dicembre

Nei giorni di riposo e di stacco nel periodo natalizio oltre ad alcuni giorni in montagna con gli amici, ho avuto l'occasione di ritornare per la quarta o quinta volta nella città Eterna, Roma. Troppo stupenda. Troppo Vera. Semplicemente Unica. Religiosa, politica, economica, culturale. Ogni aggettivo presente sul dizionario italiano può essere accostabile senza problemi alla città dei Sette Colli. Stazione Termini, questo è il mio primo passo, dopo due ore di viaggio con la Frecciarossa. Simbolo di un Italia che per certi versi va fortissimo. Ore 9 del 28 dicembre. La stazione è affollata, come sempre, come ogni minuto che trascorre veloce nella Capitale. Il tempo di lasciare i bagagli in camera, e pronti via, si parte per il centro. La prima tappa è il Colosseo. Si tocca con mano l'umiltà dei venditori abusivi stabiliti all'ombra dell'Anfiteatro Flavio, mentre sfumano nell'aria i richiami dei Centurioni, in attesa di qualche turista e di qualche foto per alcune decine di euro. 30-40 euro circa, non pochi; ma sotto sotto è lì che si sente la vera romanità. In cielo il sole è alto e quasi riesce a riscaldare la giornata invernale romana. Pochi minuti dopo arriviamo al Circo Massimo. Imponente. Un'emozione calpestare la terra dove correvano le bighe 2000 anni fa. L'unica pecca  alcuni lavori di manutenzione che oscurano parte del tracciato. Ma va bene così. Ritornando e scendendo dopo vicino a una piccola chiesa Ortodossa, ritorniamo verso i Fori Imperiali, il punto nevralgico di Roma. A rivederli e a rivederli, mi lasciano ogni volta che li vedo sempre senza parole. E' come essere catapultato di migliaia di anni indietro. Poco dopo saliamo le scale che portano in Campidoglio, le foto all' Altare che sento come mio, l'Altare della Patria, di tutti gli italiani. Un punto fermo dove sventola in alto il nostro tricolore. L'omaggio al Milite Ignoto è sempre qualcosa di toccante, quest'anno ancor di più. Il 2011, l'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia. All'interno dell'Altare c'è il museo-omaggio al tricolare. E' d'obbligo fermarsi a guardare la bandiera, per cui tanti italiani hanno versato lacrime, dolore e sangue. Tutto d'un fiato ripartiamo e Via Del Corso è sempre lì, maestosa, come qualsiasi cosa presente nella Capitale. Pantheon, Senato e Piazza Navona. Tutti tasselli dell'universo romano, indispensabili per rendere il puzzle perfetto. L'ultima, Piazza Navona, pullula di bancarelle; ricche, povere: chiamatele come volete. Migliaia e migliaia di Befane, befanine, dolci, dolcetti, statuine per presepi, che rendono quel tipico scorcio romano ancora più natalizio. Dopo una breve sosta in pizzeria, ripartiamo per la zona Rossa, dove batte il cuore della politica Italiana. La Camera e pochi passi più in là Palazzo Chigi. Ogni volta che vedo Piazza Colonna al telegiornale, sogno ad occhi aperti se magari un giorno potrò anch'io essere lì, con una troupe di giornalisti lì, per seguire la nostra politica. Ancora presto, si vedrà. Dopo la Fontana di Trevi, troppo affollata, saliamo al Colle. Il Quirinale. Simbolo della nostra Italia. La nostra Repubblica risiede lì. Ho avuto anche il privilegio di essere lì fuori in quei giorni di preparativi per il discorso di fine anno del Presidente Napolitano. Finisce il primo giorno. Ne abbiamo viste di meraviglie. Al secondo giorno dedico solo qualche riga. Semplicemente perchè si è visto solo shopping delle donne (mamma e sorella). Per fortuna è rimasto un po' di tempo per degustare da fuori qualche redazione romana importante, come La Stampa e il Messaggero. Con la speranza di poter entrare un giorno e poter lavorare lì.

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