venerdì 25 maggio 2012

I vecchi e i nuovi

Se tutte le voci dovessero essere confermate, l'offerta politica italiana alle elezioni del 2013 sarà molto variegata. Attenzione, variegata. Non qualificata. Per carità, ognuno è libero di presentarsi come vuole e con il programma che vuole, ma il caos regna totale. Da una parte un centrodestra ormai cotto, bisognoso più di una nascita nuova che di una rifondazione. Le amministrative lo hanno dimostrato chiaramente, la Lega ha pagato lo scandalo dei rimborsi elettorali, mentre sul Pdl pesa come un macigno tre anni di governo dove non è stato fatto nulla di ciò che era stato promesso nel 2008. A sinistra probabilmente sarà riproposta la foto di Vasto, senza primarie, con l'allenza Bersani-Vendola-Di Pietro, che in teoria potrebbe avere anche i numeri per vincere. E fra i due schieramenti? Sicuramente il Terzo Polo, che potrebbe riconfermare un risultato onorevole, senza però contare nulla ai fini di governo. E poi? La politica italiana non si ferma qui, ma Grillo, Montezemolo e Renzi potrebbe essere i tre nuovi. Il movimento 5 stelle si aprirebbe alla prima partecipazione a livello nazionale, e con i numeri attuali, potrebbe addirittura aspirare a entrare in Senato. Per Montezemolo, la sua Italia Futura raccoglierebbe già il 20% dei consensi, con il 53% di gradimento per l'ex presidente di Confindustria. Il centrodestra sta alla finestra del nuovo movimento, ma i “nuovi” hanno già fatto intendere di non volere allearsi con nessuno. E poi alla fine c'è Matteo Renzi, l'outsider del Pd. Se le primarie non si dovessero veramente fare, facendo toccare al Partito Democratico il limite dello scandalo, allora il sindaco di Firenze scenderà in campo, con l'esercito di giovani e sindaci Pd pronti ad affiancarlo.Se non addirittura, insieme, Renzi e Montezemolo, per un'Italia nuova.

giovedì 24 maggio 2012

L'Italia non deve piegarsi

Con questa classe politica, almeno quella vista finora, è chiaro a tutti che non si va molto lontano. Ma l'Italia lo sa bene, ha mille risorse da cui può attingere, per ripartire. Enormi e numerosi sarebbero i provvedimenti da prendere per far ripartire questo paese, che, se continua di questo passo, rischia veramente di veder bruciate intere generazioni. Provate a immaginare i giovani italiani che emigrano all'estero. Ah scusate, non c'è bisogno di immaginarselo. Il fenomeno c'è già, ed è molto toccante. Le risorse ci sono e sono loro, i giovani. Rimetterli al centro dell'attenzione sarebbe già un importante passo per rilanciare il paese. Varie le modalità. Nel mondo del lavoro appare lampante la necessità di un vero e proprio contratto di apprendistato, senza varianti o derive precarie, salvaguardando però la flessibilità. Sul fronte dell'istruzione, bisogna lavorare parecchio. Mettiamo mano all'università. Non basta solo fare più ricerca, ma bisogna confrontarsi anche sulla qualità dei progetti. I cervelli li abbiamo anche noi, anzi i nostri forse sono tra i migliori del mondo. Un po' di coraggio. Possono sembrare parole, e lo sono, ma università e ingresso nel mondo del lavoro sono due capisaldi per far ripartire l'Italia, all'insegna della linea verde.