venerdì 15 aprile 2011

Sarko sergente di ferro

L'Italia, insieme a Francia e Germania, il paese membro storico dell'Ue, primo fondatore della santa alleanza continentale. In realtà lo sanno pure i bambini che noi non contiamo veramente nulla, e che il bello e il cattivo tempo lo fanno i paesi nordeuropei. Schiaffi, schiaffetti, schiaffoni. Dall'Unione Europea ne abbiamo prese di cotte e crude. Ora, non tutto però si può accettare. Che l'Unione sia totalmente influenzata nelle scelte politiche dai sondaggi elettorali francesi, questo non lo possiamo accettare. Perchè di questo si tratta. Il partito di Sarkozy, in diminuzione di consensi, sta cercando di rosicchiare voti a quella vecchia volpe di Jean Marie Le Pen, leader dell'estrema destra transalpina. La politica attuale sull'immigrazione dell'Eliseo di fatto infrangono il trattato di Schengen. Avete per caso visto qualche commissario o parlamentare europeo alzare il braccio e criticare duramente il presidente francese?. Non si è visto o sentito nessuno, d'altronde la Francia la fa da padrona là dentro, in quel Palazzo a Strasburgo, dove le realtà locali sono completamente dimenticate e distanti anni luce.

domenica 10 aprile 2011

Vogliono raddoppiarsi i rimborsi elettorali

Mentre negli Stati Uniti, notizia di queste ore, Barack Obama ha firmato la finanziaria più rigorosa di tutta la storia Usa, esprimendo la triste ma consapevole frase "Un taglio doloroso ma doveroso, perchè in nome dei nostri figli abbiamo il dovere di vivere in funzione dei nostri mezzi", qui in Italia c'è ancora chi scherza con il denaro pubblico. Ascoltando oggi un telegiornale nazionale, ho appreso la notizia che in Parlamento è stata depositata una bozza, proposta dal Partito Democratico, ma poi cofirmata anche da esponenti di tutti gli altri partiti presenti alla Camera, che avanza l'ipotesi di raddoppiare i rimborsi elettorali a tutte le forze politiche. E quando diciamo tutte, diciamo proprio tutte, dai primi partiti come Pdl e Pd fino ai movimenti che raccolgono a malapena centomila voti. Cosa si può fare? Niente, se non quella di stare a guardare impotenti  questo scenario impietoso. Oppure, per i più temerari, andare a due metri dal portone di Montecitorio e urlare la propria rabbia. Ma forse, anche questa soluzione, sarà vana...