martedì 10 maggio 2011

Torniamo al vecchio stile

Per una volta mi allontano dai soliti temi legati alla politica ed economia per scrivere di qualcosa che batte fortemente nel cuore di ogni italiano. Un po' di calcio non fa mai male. Può fare male se lo vivi troppo intensamente, da tifoso vero. A vedere questa Juve, ragazzi miei, c'è da piangere. Bianconero fin dalla nascita, non mi ricordo un periodo più buio di questo per gli juventini. Nei miei vent'anni di vita mai, forse qualche crisi negli anni 60'-70', poco e niente. Abbiamo sempre visto i nostri beniamini alzare coppe. Sinceramente è da troppo che non vediamo capitan Del Piero alzare un trofeo. Ma oltre ai successi, alla Juve del post Calciopoli, sembra mancare qualcosa. Qualcosa di valore incomparabile con qualsiasi altro trofeo. Siamo diventati improvvisamente dei mangiallenatori. Ogni anno ne arriva uno nuovo. Da Deschamps a Ranieri, da Ferrara a Del Neri. Tutte brave persone, per carità, ma lontani dai canoni Juve, lontani da quella ricerca di eccellenza per affrontare le stagioni sportive. Questo manca alla Juve, un nuovo stile, una dirigenza forse nuova. Abbiamo ingaggiato Marotta nella dirigenza. Una persona molto competente quando si parla di bilanci. Ma il calcio è un'altra cosa: nel calcio la dirigenza è fatta da ex calciatori, gente che conosce l'ambiente e sa come rapportarsi con i calciatori stessi. Non parliamo poi della dirigenza precedente, targata Secco e Blanc. La fiera dell'anticalcio in persona. Per favore, torniamo al vecchio stile. Prendiamo qualcuno che abbia nel cuore la Juve. Ad esempio, per dare un segnale, lanciamo il nome di Antonio Conte sulla panchina. Ed è solo un esempio..dei tanti.