lunedì 6 dicembre 2010

Il 14 dicembre: la fine della Seconda Repubblica?

Il 14 dicembre sarà il giorno della svolta, è ormai sulla bocca di tutti. Ma proprio tutti, compresi anche quelli che al voto preferirebbero lo svolgimento e la continuazione dell'attività di governo. Tuttavia, il presidente del Consiglio è stato chiaro. O fiducia o voto. A fare la conta sono bravi tutti, e i numeri ci dicono che la fine del terzo governo Berlusconi è vicina. Ma chiediamoci. Cosa c'è oltre Berlusconi per ora? Il nulla. Sappiamo che dal 14 dicembre Berlusconi quasi sicuramente, a meno di stravolgimenti dell'ultima ora, dovrà rimettere il mandato nelle mani di Napolitano. E dopo? Regna l'incertezza più assoluta. A destra, beh sicuramente l'attuale capo del governo dovrebbe lasciare quasi sicuramente il timone, sempre se non voglia, ferito nell'orgoglio, ripresentarsi ancora davanti agli italiani nel segno della continuità. Con il Pdl in costante perdita di consensi, farà sicuramente un altro pieno di voti la Lega Nord, forte della capillarità al nord. In un paese normale poi quella che dovrebbe cercare di raccogliere l'eredità della maggioranza ormai in procinto di fallimento, dovrebbe essere l'opposizione. Ma l'opposizione in Italia dov'è? Forse Fini. Forse Casini. Bersani chi lo sa. Certo è che la sinistra ha bisogno anche lei di un bel ribaltone, non solo di facce nuove, ma anche di idee e progetti. L'apertura alle primarie dovrebbero essere un buon gioco, sempre che Bersani abbia il coraggio di presentarsi davanti al popolo del centrosinistra per cercare la riconferma. Ad insediarlo, probabilmente, Nichi Vendola, leader di Sel, Sinistra Ecologia e Libertà, uomo sicuramente nuovo nel panoramo nazionale, oratore, ricco di idee nuove forse per una nuova sinistra. Quella vera. Il centro poi sforna il terzo Polo, con Casini, Rutelli e la nuova formazione politica di Fini, Futuro e Libertà. Fermiamoci un attimo. Non sembra di tornare indietro di 16 anni fa, fino a quel 1994 che incoronò Berlusconi. Una sinistra che forse prende il via per la sinistra con la S maiuscola, un nuovo centro, cattolico e liberale, come la vecchia Dc, e un centro destra con la Lega più liberista, non più liberale, dal mio punto di vista. L'unico incomodo è forse Fini, ex Msi e An, che proprio non lo vedo in un'alleanza con l'Udc e l'ex Margherita. Staremo a vedere, ma questo potrebbe già essere qualcosa di più che un'utopia della Terza Repubblica.

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