mercoledì 15 dicembre 2010

Ed ora?

La fiducia incassata ieri da Silvio Berlusconi non può che essere vista da due lati ben opposti, in positivo e negativo. E' sicuramente positiva per il presidente del consiglio come piccolo rivincita personale nei confronti di Gianfranco Fini, che era ormai sicuro di far cadere l'ex alleato. E' però negativo per il paese, non per la permanenza di Berlusconi al governo, ma purtroppo per l'instabilità numerica che la maggioranza berlusconiana-leghista avrà con il perdurare dei giorni. Con tre voti di scarto non si può governare. Il vero problema è che questa maggioranza era partita con più di 100 parlamentari, ed ora si ritrova con un piccolo surplus di 3, per giunta composto da due deputati ex Idv, che in teoria nulla avrebbero da condividere con Pdl e Lega. Toccherà a Berlusconi cercare nuove alleanza anche se l'orizzonte non è molto roseo: Fini è a tutti gli effetti un leader di opposizione e anche Casini sembra non voler aprire porte al premier. L'altra soluzione sono le urne. In tutti e due i casi ci perde il paese. Nel primo, perchè una possibile apertura dell'Udc porterebbe sicuramente rimpasti di governo che non favorirebbero una sano percorso delle riforme più necessarie, come fisco e federalismo, e nel secondo caso perderemo 3-4 mesi per un'inutile campagna elettorale. Come andrà a finire, vedremo. A Napolitano l'arduo compito di decidere le sorti di questa Italietta.

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