martedì 15 novembre 2011

Le misure da prendere

Ecco, a mio modestissimo modo di vedere, cosa si può fare per far tornare l'Italia a marciare. Ci sono misure di cui si è già parlato, con qualche nuova idea. 


ABBATTIMENTO DEBITO PUBBLICO (Reperimento risorse)                                                 
Misure immediate:
-  Vendita delle quote nelle partecipate, privatizzazione delle municipalizzate e della parte di patrimonio pubblico inutilizzato dismesso.
- Dismissioni dei terreni agricoli statali in favore dei giovani agricoltori (5 mld)
- Tassazione patrimoniale sui patrimoni oltre il milione di euro
-  Reintroduzione Ici per prime case con superfici oltre i 300 mq
-  Tracciabilità fin dai 200 euro (misura antievasione)
-  Contributo del 5% sugli stipendi dei parlamentari fino alla fine della legislatura, un contributo del 5% sugli stipendi dei top manager pubblici nel 2012 (alti funzionari, rettori, diplomatici, compresi i magistrati), un contributo dell'5 % sui presidenti di Regione e Provincia per 6 mesi, un contributo del 5% sugli stipendi dei consiglieri regionali per 6 mesi, un contributo dell’1% per 3 mesi sugli stipendi degli assessori regionali, provinciali, comunali e sindaci. Contributo del 1% sugli stipendi dei dirigenti pubblici per 3 mesi.
-Aumento delle tassazione sulle sigarette di 10 centesimi (300 mln)

Misure strutturali:
Ø  Riduzione del numero dei deputati, 630 a 300, e dei senatori, da 315 a 100, sul modello americano. Riduzione del 30% del numero dei consiglieri regionali.
Ø  Abolizione delle Province con il mantenimento delle aree metropolitane e blocco del turn over, prepensionamenti e reinserimenti nel mondo del lavoro privato dei dipendenti provinciali. Vendita dei palazzi delle province se di proprietà statale. Ripartizione dei compiti fra Regioni e Comuni.
Ø  Abolizione del vitalizio per parlamentari e consiglieri regionali, riduzione di 1000 euro di diaria dalla prossima legislatura per consiglieri regionali e parlamentari.
Ø  Graduale passaggio di adattamento ai costi minimi standard della democrazia, 8 euro per abitante, sul modello dell’Emilia Romagna.
Ø  Revisione dell’architettura dello Stato e dei poteri delle Regioni a Statuto Speciale per quanto riguarda i costi della politica.
Ø  Vendita del parco macchine dello Stato e affidamento del servizio ad enti privati.  
Ø  Rivedere il modello pensionistico: non deve essere intaccato il principio dei 40 anni di lavoro, assolutamente sacri. Maggiore equità, ovvero colpire i baby pensionati andando a rivedere quando sono andati in pensione: viene applicata una tassa del 5% aggiuntiva sulla baby pensione.

CRESCITA
Misure per la crescita:
Ø  Introduzione del modello di “flexsecurity” per le aziende che hanno necessità a licenziare in un momento di crisi economica. Indennità di disoccupazione che accompagna il lavoratore privato fino al reinserimento nel mondo del lavoro.  (Proposta Ichino)
Ø  Liberalizzazione del settore dei carburanti, delle ferrovie, dei trasporti, delle telecomunicazioni.
Ø  Abolizione del tariffario minimo negli ordini professionali
Ø  Riduzione del cuneo fiscale per le imprese gradualmente del 4% e decontribuzione del contratto di apprendistato per i giovani.
Ø  Piano per l’agricoltura: rilancio export, garanzie sui redditi, incentivi all’innovazione sul campo, tutele contro lobby della grande distribuzione.
Ø  Abolizione Irap per le aziende che investono in opere infrastrutturali di importanza strategica.
Ø  Sostegno al modello cooperativo, in cambio di una pressione a un maggiore rinnovamento interno a favore dei giovani.
Ø  Sblocco del patto di stabilità per i Comuni virtuosi che non presentano bilanci in rosso, i modo da poter mettere in cantiere le piccole opere.
Ø  Investimenti per il trasporto pubblico locale
Ø  Piano di esuberi della pubblica amministrazione: stabilizzazione dei precari e blocco per due anni di tutti i concorsi pubblici.

Nessun commento:

Posta un commento