martedì 23 agosto 2011

Principio primo della crescita

Questa volta devo dare ragione alla Lega. Le pensioni sono già state abbondantemente toccate, da tutti i governi, di destra e di sinistra. Se c'è stata una peculiarità italiana che è stata più volte sottolineata in questa grave crisi è stata la sostenibilità e la solidità del nostro sistema pensionistico, nonostante un'età media pensionabile più giovane rispetto all'Europa. Questo si è reso possibile grazie alle varie riforme strutturali fatte negli anni, e ai recenti aumenti fino a 65 anni per i pensionamenti delle donne, nel pubblico e nel privato. Una manovra ulteriore potrebbe andare a soffocare un po' il sistema e i lavoratori, nonostante garantisca una fresca liquidità per l'Erario. Se si vuole veramente battere cassa, si possono recuperare tante risorse. Non per sembrare ancora una volta demagogici, ma va attuato un taglio immediato all'amministrazione centrale e locale, con l'abolizione di province, comunità montane, enti, commissioni e riduzione degli stipendi al livello della media europeo, il tutto da subito, dalle prossime elezioni, invece che rimandare come sempre nella storia della politica italiana. Dall'evasione fiscale possono arrivare tanti miliardi, ma il punto su cui lavorare è la vendita del patrimonio statale, che potrà garantire dai 200 ai 300 mld di euro. E' però necessario inserire un principio fondamentale all'interno della manovra. Parte dei risparmi devono essere destinati alla crescita. Senza crescita il debito e gli interessi su quest'ultimo aumentano: se non ripartiamo, è un cane che si morde la coda. E fra un anno dovremo rifare un'altra manovra.

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