martedì 22 febbraio 2011

La Primavera Islamica

Come la primavera di Praga, come la rivoluzione dei paesi satelliti negli anni 80', come qualsiasi protesta a ogni regime dittatoriale. L'alba del 2011 si è alzata con un nuovo profumo di vitalità nelle popolazioni del Maghreb, che hanno vissuto finora sotto finte democrazie. La catena umana, iniziata a gennaio con la protesta del pane in Tunisia, si è diffusa poi in Egitto contro il regime di Mubarak e ora in Libia, a cui si è conseguita l'imminente cacciata di Gheddafi, al potere da più di quarant'anni. Il filo conduttore è quello che anima il pensiero degli oppressi: voglia di democrazia, di libertà, di diritti civili, di diritto di voto, di pane e di acqua. C'è la consapevolezza di poter dire la propria opinione, i tempi ormai sono maturi. La gente è ormai stanca di convivere quotidianamente con corruzione, povertà e ingiustizia. Il popolo islamico si è svegliato, tutto il nord Africa mediterraneo è in fermento. Ribaltare i vecchi ordini gerarchici, riprendersi il potere, finora in mano a poche famiglie potenti come primo scopo, e magari ristabilire rapporti nuovi fra le classi, oltre a isolare, speriamo, le frange più estreme del fondamentalismo. Cercheranno di rifondare una democrazia, in una stagione che si appresta ad essere caldissima; una nuova, forse, primavera di libertà.

1 commento:

  1. Ho il dubbio che quella che te chiami la cacciata di Gheddafi non sia così semplice. Sono molto più preoccupato rispetto alle rivolte di Tunisia ed egitto, quà si bombardano i manifestanti, ci sono cecchini mercenari (speriamo non italiani...) e il Raìs non credo abbia tanta voglia di lasciare facilmente. In più le preoccupazioni riguardano anche l'aspetto, non secondario, degli approvvigionamenti energetici, mica cazzi!
    Mentre l'Occidente stava dormendo sonni profondi là, nelle retrovie, qualcosa si muoveva. E dimmi te se solo fino a qualche mese fa qualcuno ti avesse detto che nel giro di 30 gg sarebbero caduti Ben Alì, Mubarak e forse Gheddafi. Probabilmente ti saresti (ci saremmo) fatto (fatti)una bella risata.
    Sulle conseguenze di tutto ciò non saprei formulare un pronostico, tutto troppo intricato.

    Resta il fatto che ERA ORA!

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